Frintinu me… dicembre2016
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Ferentino in Fiaba Natale 2016
Gli spettacoli
Da Giovedì 8 a Domenica 18 Dicembre 2016, per la rassegna “Ferentino in Fiaba”, il centro storico, in particolare la centrale Piazza Matteotti, ospita, a pochi giorni dal Natale, spettacoli dedicati alle magiche e suggestive atmosfere di questo periodo.
FIABE DI NATALE, protagoniste alcune delle più apprezzate Compagnie, in arrivo: Compagnia dei Folli, I Trampolieri del Ramino, Guardiani dell’Oca, Compagnia Trampolieri dell’Ilex. Una rassegna, unica in Ciociaria, spettacoli, sfilate e animazioni, con folletti, fate, gnomi e elfi, un progetto culturale di teatro-ambiente per far rivivere, negli splendidi scenari del borgo di Ferentino, addobbato a festa, il fascino della figura leggendaria di Babbo Natale.
Programma: – 8 Dicembre ore 17.00 “I Colori di Babbo Natale” con trampoli e giochi funambolici, Compagnia dei Folli; – 11 Dicembre ore 11.00, sfilata dei trampolieri della Compagnia del Ramino. Ore 17.00 spettacolo “Magia del Santo Natale” con trampoli e fuochi d’artificio, Compagnia del Ramino; – Sabato 17 Dicembre ore 16.00 “Il Borgo del Piccolo Popolo”, sfilata musicale con gnomi, elfi e folletti, Compagnia I Guardiani dell’oca e Trampolieri della Notte dell’Ilex; ore 17.00 “La notte di Santa Claus” spettacolo itinerante con attori, musici e trampolieri, I Guardiani dell’oca; Domenica 18 Dicembre ore 11.00 “Il Borgo del Piccolo Popolo, sfilata musicale con gnomi, elfi e folletti, Compagnia I Guardiani dell’oca e Trampolieri della Notte dell’Ilex); ore 17.00 “Natalina e la leggenda delle luci colorate” spettacolo con trampoli e fuochi, Compagnia Trampolieri La notte dell’Ilex. Direttore artistico: Zenone Benedetto.
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Il sindaco Antonio Pompeo: Con vivo piacere porgo gli auguri sentiti e sinceri dell’Amministrazione Comunale e i miei personali alle centenarie signore Fernanda e Giacoma. Un traguardo importante, occasione per ribadire la irrinunciabile importanza del mantenere vivi gli affetti più cari e riservare ai nostri anziani tutta la cura e l’attenzione, quale prezioso patrimonio di tradizioni, valori e ideali che sono da sempre alla base della nostra comunità. Nei prossimi giorni porteremo loro personalmente un omaggio e un saluto a nome di tutti i concittadini.• Fernanda Borgo (101) Vicenza 06.10.1915- Giovedì 6 ottobre la signora Fernanda Borgo compie 101 anni. Nata a Vicenza il 06.10.1915 la signora Fernanda ha avuto tre figlie e ha lavorato come parrucchiera nel negozio di proprietà, essendo residente a Ferentino da oltre 30 anni. Molto conosciuta e stimata la sua famiglia, in considerazione della gestione per tanti anni del deposito della Sammontana, sotto la direzione della figlia Nadia Vergani.
• Giacoma Barraco (102) La signora Giacoma Barraco è nata a Mazzara del Vallo il 12.10.1914
Non sposata, non ha parenti a Ferentino. Ospite presso la residenza Rosa Iole
Invece il maestro Vincenzino, docente per vent’anni alle Accademie di Belle Arti a Firenze come a Carrara, Reggio Calabria come a Roma, testardo e ribelle fino all’ultimo, va all’appuntamento finale esibendo i colori che hanno illuminato la sua lunga vita da artista, stringendo gli strumenti con i quali per più di quarant’anni ha dato forma all’arte.
Umilia la morte, la tiene fuori anche dalla stanza dove si celebra l’ultimo incontro con gli amici venuti a rendergli omaggio: si fa tenere compagnia da una dolcissima Madonna con Bambino che Vincenzino ha finito di dipingere appena due giorni prima di entrare in agonia, talmente bella che è impossibile togliere lo sguardo. In quella camera ardente i protagonisti sono lei ed il suo creatore, non la morte.
L’ultima beffa poi è degna di un maestro. Mentre a Ferentino Vincenzino Ludovici chiudeva gli occhi, a Mantova si apriva una mostra nella quale la prima opera all’ingresso della galleria è uno dei suoi vetri. Nel momento in cui finisce la creazione inizia la celebrazione: senza nemmeno un minuto di oblio. Già immortale.
Proprio come è ogni artista del suo calibro. Come era diventato lui che aveva iniziato a dipingere che era ancora un ragazzino, durante quegli Anni Settanta pieni di ideali, illusioni e rivoluzione. Maestro dell’informale e del concettuale, si muoveva sulla scia dei grandi che lo avevano ispirato: Schifano, Toti Scioloja, Tano Festa.
Inquieto ed insoddisfatto, scappava ostinatamente dalla banalità: temeva di rimanere intrappolato in un genere. E a lui non bastava.
Così come, nel momento in cui poteva considerarsi un pittore affermato, decide che i pennelli non gli bastano più per esprimere a pieno ciò che ha dentro. E’ una voglia che sgorga sotto forma di arte, in continuazione, ogni volta diversa, con la quale non raccontare necessariamente uno stato d’animo ma anche solo “gesto istintuale”. Vincenzino era artista per il piacere di fare arte.
Inizia allora il periodo in cui si appassiona ai materiali, alla plasticità, si innamora di loro e di quello in cui può trasformarli per dare forma alla sua insaziabile voglia di bello e di libero. Finiti tra le sue mani, elementi come bronzo, plexiglas, legno, marmo, resina, smettono di essere oggetti ed assumono forma e anima, talvolta espressione e diventano veicolo di emozione.
L’Italia è uno scenario troppo piccolo per contenere un genio così eclettico. Arriva il momento di girare. Risiede per un periodo in Libano dove di lui resta oggi una scultura che rappresenta il martirio della Terra dei cedri, lo chiamano a Cipro e realizza due vetrate ed un mosaico nella chiesa di santa Caterina dei francescani di Terra Santa.
Ma il cuore è Ferentino. E’ li che fissa la sua sede, il suo laboratorio, l’asilo per la sua creatività lasciata libera di scorrazzare e prendere forma, in un quadro o un mosaico oppure una scultura. E’ lì che dipinge quella Madonna: come i grandi della musica, Beethoven o Mozart che si composero la Messa da Requiem, Vincenzino si è disegnato la Madonna con cui dire alla Morte che ha portato via solo Vincenzino. E non la sua arte.
Alessio Porcu
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“Gli assessori al commercio e al turismo del Comune di Ferentino – tuona il presidente della Pro Loco Luigi Sonni – sembra che oggi abbiano recitato per il nostro centro storico il de profundis, il salmo penitenziale che si recita per i defunti. La mattina di Ferragosto nel centro storico di Ferentino, nel tratto Viale Marconi-Piazza Matteotti, non c’era un bar aperto, eppure vi sono almeno sette attività commerciali del genere. Alcuni turisti capitati, per loro sfortuna, a Ferentino a Ferragosto hanno avuto molte difficoltà per trovare anche un bicchiere d’acqua. Un gruppo composto da quattro coppie ha espresso il proprio disappunto per non aver potuto fare colazione in centro e non riuscire a prendere neanche un caffè; a mezzogiorno due disperati turisti australiani chiedevano dove poter acquistare una bottiglietta d’acqua, così la vicepresidente della Pro Loco li ha accompagnati in un distributore automatico in via XX Settembre; alle 13 un gruppo di giovani turisti venuti ad ammirare i monumenti storici di Ferentino, ha domandato al presidente della Pro Loco dove poter mangiare qualcosa in centro ed avere modo di proseguire la visita nel pomeriggio, anche in questo caso l’unica possibilità è stata arrangiarsi presso il distributore automatico. Difficilmente queste persone torneranno e molto probabilmente sconsiglieranno Ferentino come méta per visite turistiche. Ad ogni festività Ferentino diventa una città fantasma, un posto poco accogliente, un centro in qualche modo da evitare. E questa precarietà di servizi per i turisti si ripete spesso anche le domeniche pomeriggio, anche se con meno evidenza visto che qualche bar almeno resta aperto. Gli assessori dell’amministrazione comunale di Ferentino delegati al turismo e al commercio, ripetutamente sollecitati in merito da cittadini e associazioni, hanno mostrato scarso interesse per le situazioni descritte, molto probabilmente perché ritengono queste problematiche non di loro competenza o forse perché hanno una insufficiente coscienza del loro compito istituzionale. La situazione è seria. Il centro storico di Ferentino – denuncia altresì Sonni – sta subendo da diversi anni scelte amministrative discutibili e poco adeguate, ma la cosa ancor più grave è che nessun amministratore sembra rendersene conto. Non si può invitare il turista a visitare Ferentino e poi far trovare loro una desolazione vergognosa“. Dunque la speranza è che si volti pagina, nel senso che il turismo diventi una priorità assoluta per la rinascita del centro storico e per l’intera città.
(http://www.tg24.info/ferentino-ferragosto-nella-citta-fantasma-lo-sfogo-del-presidente-luigi-sonni/)
Discorso di Paolo VI nella Cattedrale di Ferentino