Nel settore sud della cinta muraria si apre la porta Sanguinaria, che nel nome di probabile formulazione medievale sembra documentare nel sito uno dei sanguinosi eventi bellici descritti dallo
storico Tito Livio oppure la individuazione nei suoi pressi, in posizione extra muraria, di un luogo destinato alle esecuzioni capitali. La porta occupa una posizione strategica: domina l’ intera vallata sottostante e l’importante arteria fluviale del Sacco, oltre la quale è ben visibile il valico tra i monti Lepini, che collega il territorio ferentinate con le regioni della costa tirrenica. Da essa fino a Porta Montana correva il Kardo Massimo della città romana (direzione sud-nord), favorendo il rapido accesso al Foro, localizzabile nell’area dell’attuale Piazza Gramsci ( cfr. i resti di pregevole lastricato pavimentale romano). Porta Sanguinaria si apre in un tratto di muro in opera poligonale di III maniera di ottima fattura, alto m 4 e spesso m 2,5. La struttura muraria è composta dall’incastro di grossi blocchi di pietra calcarea molto compatta, senza uso di malta. I blocchi, lavorati genericamente a poligono, nella cortina esterna sono ben connessi, con piani perfettamente combacianti e accurata tessitura; nella cortina interna, invece, sono meno lisci e curati per la minore preoccupazione di carattere sia funzionale che estetico da parte dei costruttori.
Forse originariamente sormontata da un architrave monolitico, la porta oggi presenta un arco a tutto sesto in conci radiali, coerente con la fascia muraria in opera quadrata, alta m 3 e spessa m 2, frutto di un restauro operato tra il II e il I sec. a. C. I due vuoti esistenti nel parametro murario immediatamente superiore all’arco della porta Sanguinaria furono probabilmente lasciati dagli antichi costruttori per alleggerire il peso che gravava sull’arco.
Anche il medioevo ha lasciato la sua traccia significativa nel muro in piccoli conci cementati, che completa la parete muraria. Nel muro medievale, alto circa m 2 e largo m 0,50, quasi in corrispondenza della porta sottostante, si apre un’ampia finestra centinata. I grossi fori, che a distanze regolari si aprono nella parte inferiore del muro medievale, lasciano intendere la presenza di un ballatoio ligneo, per la costruzione di bertesche o di caditoie, innestate nel muro a difesa del sottostante ingresso. La finestra aperta nel muro potrebbe giustificarsi come passaggio dal ballatoio interno a quello esterno.