Sul lato opposto all’avancorpo, ad un livello inferiore di 11 metri rispetto alla sommità dell’acropoli, si apre elegante il cosiddetto , sorta di strada coperta di derivazione ellenistica, ricavata nella sotruzione del terrazzamento. La destinazione alle attività economico-commerciali di tale edificio è suggerita dalla sua stretta vicinanza con il circuito murario esterno e in particolare con la Porta Montana, nelle vicinanze probabilmente esisteva il Foro , noto da fonte epigrafica (CIL X, 5852), dove si effettuava il commercio all’ingrosso del bestiame.
Il Mercato consta di una vasta sala, lunga circa m 24, con pavimentazione in declivio regolarizzato da gradini. La sala, coperta da una volta a botte in opera cementizia, è fiancheggiata da cinque vani o botteghe a pianta rettangolare, aperti sul lato nord-orientale mediante ampie arcate a tutto sesto, costituite da conci di calcare in opera quadrata. La struttura muraria degli ambienti è in opera incerta, databile per fattura a qualche decennio successivo alla naloga tecnica attestata nell’avancorpo. Singolare la porta di accesso, che, alta circa 7,30 m, presenta l’intradosso dell’arco di chiusura in conci radiabili disposti in modo da ottenere una strombatura verso est, per consentire il massimo ingresso della luce solare all’interno della profonda sala e dei vani laterali. Gli ambienti rettangolari, forse botteghe, presentano dimensioni progressivamente più piccole. Di questi, il penultimo presenta una porta architravata e sormontata da un arco di scarico a tutto sesto in conci radiali aperta nella parete di fondo a quota più alta rispetto al pavimento.
La porta per mezzo di una scala lignea consentiva di accedere alla spianata superiore del terrazzamento. Per tecnica edilizia il Mercato coperto ferentinate precedeva l’analogo manufatto esistente a Tivoli quale sostruzione al foro cittadino e risalente alla metà del I sec. a.C. A buon diritto il Mercato romano ferentinate può ritenersi finora il prototipo dei più famosi Mercati traianei dell’Urbe.
Il Mercato consta di una vasta sala, lunga circa m 24, con pavimentazione in declivio regolarizzato da gradini. La sala, coperta da una volta a botte in opera cementizia, è fiancheggiata da cinque vani o botteghe a pianta rettangolare, aperti sul lato nord-orientale mediante ampie arcate a tutto sesto, costituite da conci di calcare in opera quadrata. La struttura muraria degli ambienti è in opera incerta, databile per fattura a qualche decennio successivo alla naloga tecnica attestata nell’avancorpo. Singolare la porta di accesso, che, alta circa 7,30 m, presenta l’intradosso dell’arco di chiusura in conci radiabili disposti in modo da ottenere una strombatura verso est, per consentire il massimo ingresso della luce solare all’interno della profonda sala e dei vani laterali. Gli ambienti rettangolari, forse botteghe, presentano dimensioni progressivamente più piccole. Di questi, il penultimo presenta una porta architravata e sormontata da un arco di scarico a tutto sesto in conci radiali aperta nella parete di fondo a quota più alta rispetto al pavimento.
La porta per mezzo di una scala lignea consentiva di accedere alla spianata superiore del terrazzamento. Per tecnica edilizia il Mercato coperto ferentinate precedeva l’analogo manufatto esistente a Tivoli quale sostruzione al foro cittadino e risalente alla metà del I sec. a.C. A buon diritto il Mercato romano ferentinate può ritenersi finora il prototipo dei più famosi Mercati traianei dell’Urbe.