Nato a Ferentino nel 90 a.C, censore di Caio Giulio Cesare dal 54 a.C. nel corso della conquista della Gallia. Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo combatté sotto le insegne cesariane in Spagna, forse come tribuno militare, e poi in Asia Minore. Fu pretore nel 46 a.C. e governatore della Gallia Transalpina nel 45 a.C. Cesare lo designò console nel 43 a.C. circa ricoprendo anche la carica di capo di stato maggiore e dopo l’assassinio del suo ex comandante, si trovò coinvolto nei torbidi della successiva guerra civile. Dapprima si schierò con Marco Antonio, ma poi, convinto dal suo amico Marco Tullio Cicerone, sposò la causa senatoria e si scontrò con Antonio, insieme a Pansa e a Ottaviano a Modena. Sebbene Antonio venisse sconfitto, Irzio e Pansa morirono in questo scontro nel 43 a.C. Autore dell’VIII Libro dei Commentari della Guerra Gallica lasciato incompleto da Cesare, fu amico di Cicerone, ma sebbene li legasse un’intensa amicizia, scrisse un libello contro il suo elogio in favore di Catone. Fu nominato insieme a Marco Lollio nell’iscrizione dell’Acropoli a Ferentino dove sono state rinvenute monete di entrambi i censori-consoli. Il suo sepolcro, è stato scoperto casualmente nel 1938, si trova sotto il palazzo della Cancelleria; attualmente risulta in gran parte sommerso dalle acque dell’Euripus, il canale che attraversava il Campo Marzio per sfociare nel Tevere. A fine ‘800 costruendo i muraglioni sul Tevere, furono ostruiti gli sbocchi dell’Euripus e di altri canali di scarico della zona, cosa che provocò l’innalzamento e il ristagno delle acque. Il sepolcro, tagliato in parte dalle fondazioni del Palazzo della Cancelleria, fu fatto costruire dopo l’eroica morte dei due consoli, Aulo Irzio e Vibio Pansa (43 a. C), il senato romano decretò che fossero eretti per loro due sepolcri nel Campo Marzio a spese pubbliche.