E’ rappresentato da un giglio bianco in campo rosso amaranto. La sua origine è ignota; sino ad ora al riguardo sono state formulate solo ipotesi:
1) riqualificazione di un’antica simbologia fallica. Riferimenti alla fertilità di cui tutt’ora se ne trovano tracce sui vari tratti di mura.
2) nel 1149 re Luigi VII di Francia giunge a Ferentino tornando da una crociata in Terra Santa concesse al Comune di assumere l’emblema regio di Francia.
3) nel XIII secolo secondo la cronaca di Fossanova, re Carlo D’Angiò donò lo stemma quando cercava milizie per la conquista del Regno di Sicilia contro Manfredi.
E’ opinione del prof. Alfonso Bartoli che gli ultimi due periodi citati non sono idonei per la datazione dello stemma, in quanto lo stesso era già presente sui monumenti in epoche precedenti.
A seconda dei periodi storici il colore dello stemma ha subito dei cambiamenti: il giglio bianco in campo celeste, il giglio rosso in campo bianco e il giglio bianco in campo rosso, affrescato anche nell’abside della chiesa di santa Lucia (1585): quest’ultimo ci fa pensare alla Ferentino ghibellina. Sono presenti anche due chiavi, una di color oro che simboleggia il potere ligandi ( potere di giudicare) e una di color argento per il potere solvendi (potere di assolvere), entrambe fanno riferimento all’ autorità pontificia. Lo stemma, senza colori se scolpito, compare anche su molti edifici pubblici e non. Lo scudo è sormontato dalla corona di città.
Allo stemma si attribuiscono due motti: “Det tibi florere Christi potentia vere”, in verso leonino e “et avulsa florent nec suffucantur nec offuscatur”, dalla lettera della presidenza del Consiglio dei Ministri al Sindaco di Ferentino, 2 Marzo 1985.
Il primo significa: “La forza di Cristo ti conceda di fiorire nella verità” dove per verità si può intendere anche giustizia.
Il secondo significa “e ciò che è estirpato fiorisca e non sia soffocato né offuscato”.
1) riqualificazione di un’antica simbologia fallica. Riferimenti alla fertilità di cui tutt’ora se ne trovano tracce sui vari tratti di mura.
2) nel 1149 re Luigi VII di Francia giunge a Ferentino tornando da una crociata in Terra Santa concesse al Comune di assumere l’emblema regio di Francia.
3) nel XIII secolo secondo la cronaca di Fossanova, re Carlo D’Angiò donò lo stemma quando cercava milizie per la conquista del Regno di Sicilia contro Manfredi.
E’ opinione del prof. Alfonso Bartoli che gli ultimi due periodi citati non sono idonei per la datazione dello stemma, in quanto lo stesso era già presente sui monumenti in epoche precedenti.
A seconda dei periodi storici il colore dello stemma ha subito dei cambiamenti: il giglio bianco in campo celeste, il giglio rosso in campo bianco e il giglio bianco in campo rosso, affrescato anche nell’abside della chiesa di santa Lucia (1585): quest’ultimo ci fa pensare alla Ferentino ghibellina. Sono presenti anche due chiavi, una di color oro che simboleggia il potere ligandi ( potere di giudicare) e una di color argento per il potere solvendi (potere di assolvere), entrambe fanno riferimento all’ autorità pontificia. Lo stemma, senza colori se scolpito, compare anche su molti edifici pubblici e non. Lo scudo è sormontato dalla corona di città.
Allo stemma si attribuiscono due motti: “Det tibi florere Christi potentia vere”, in verso leonino e “et avulsa florent nec suffucantur nec offuscatur”, dalla lettera della presidenza del Consiglio dei Ministri al Sindaco di Ferentino, 2 Marzo 1985.
Il primo significa: “La forza di Cristo ti conceda di fiorire nella verità” dove per verità si può intendere anche giustizia.
Il secondo significa “e ciò che è estirpato fiorisca e non sia soffocato né offuscato”.