Costeggia il lato sinistro della via Consolare la chiesa di San Pancrazio, la cui esistenza è attestata già nel 1066, citata insieme alla chiesa di San Valentino nelle iscrizioni dell’antica porta bronzea della chiesa abbaziale di Montecassimo. Le strutture architettoniche attuali appartengono ad un rifacimento moderno, che ha stravolto le forme medievali: l’interno ha una navata con asse est-ovest, coperta da volta a botte finestrata e con presbiterio rialzato, arco trionfale a tutto sesto e parete absidale rettilinea. Sul lato destro del presbiterio si apre il vano sacrestia. Nella semplice facciata a capanna si aprono un portale centrale architravato in pietra e, soprastante, un’ampia finestra a lunetta semicircolare: sotto il vertice del timpano è murato lo stemma di Ferentino, attribuito al secolo XIII. Nella parete esterna dell’abside è visibile una monofora, murata in età moderna.
Grazie ad alcuni interventi venne riportato alla luce un colonnato medievale, che modifiche architettoniche, attuate probabilmente nel secolo XVIII, avevano celato. La chiesa, infatti, fù privata delle due navate laterali e, forse, anche del raccordo architettonico con la cripta sottostante. Le arcate della navata centrale vennero murate, ma oggi, liberati dall’intonaco di rivestimento sono visibili nelle pareti interne della chiesa i medievali archi a tutto sesto, poggianti su colonna a fusto liscio, ornate da capitelli di fattura cistercense, con evidenti affinità con prodotti scultorei presenti a Casamari. Pregevole la decorazione plastica dell’antico altare, che in occasione di un recente restauro (2003) è stata ricomposta nella struttura di un altare a mensa, del tipo “a blocco” di circa 80 cm di lato per 87 cm di altezza.
Nella chiesa viene tributato il culto alla Madonna del Carmine e a S.Antonio da Padova. La chiesa conserva dipinti su tela ascrivibili ai secoli XVI-XIX. La parete absidale è ornata da una tela di ignoto autore del secolo XVII, raffigurante San Silvestro e San Pancrazio. Si conserva un dipinto attribuito alla scuola di Andrea Giorgini, prima metà del secolo XIX, raffigurante la Vergine e S.Antonio da Padova.
Grazie ad alcuni interventi venne riportato alla luce un colonnato medievale, che modifiche architettoniche, attuate probabilmente nel secolo XVIII, avevano celato. La chiesa, infatti, fù privata delle due navate laterali e, forse, anche del raccordo architettonico con la cripta sottostante. Le arcate della navata centrale vennero murate, ma oggi, liberati dall’intonaco di rivestimento sono visibili nelle pareti interne della chiesa i medievali archi a tutto sesto, poggianti su colonna a fusto liscio, ornate da capitelli di fattura cistercense, con evidenti affinità con prodotti scultorei presenti a Casamari. Pregevole la decorazione plastica dell’antico altare, che in occasione di un recente restauro (2003) è stata ricomposta nella struttura di un altare a mensa, del tipo “a blocco” di circa 80 cm di lato per 87 cm di altezza.
Nella chiesa viene tributato il culto alla Madonna del Carmine e a S.Antonio da Padova. La chiesa conserva dipinti su tela ascrivibili ai secoli XVI-XIX. La parete absidale è ornata da una tela di ignoto autore del secolo XVII, raffigurante San Silvestro e San Pancrazio. Si conserva un dipinto attribuito alla scuola di Andrea Giorgini, prima metà del secolo XIX, raffigurante la Vergine e S.Antonio da Padova.