Nei pressi di Porta S.agata in età medievale si sviluppò il Borgo intorno alla chiesa exstraurbana di S.Agata. La chiesa fu quasi totalmente distrutta dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale. La tradizione religiosa la indica come primo sacrario del patrono S.Ambrogio. Il vescovo Ennio Filonardi il 9 febbraio 1917 concesse la chiesa con l’annesso convento ai Frati Francescani minori osservanti, che la officiarono fino al 1908. Del periodo francescano la chiesa conserva due pregevoli opere, che attestano lalto livello della qualità artistica promosso nell’arredo sacro e liturgico dai Francescani in Ferentino: la pala dell’altare Maggiore e un Crocifisso ligneo monumentale. Il dipinto dell’altare maggiore, olio su tela databile tra il 1645 e il 1660 e attrabuito alla scuola di Carlo Maratti, celebra la Vergine Maria , S.Francesco e la vergine e martire Agata. Il crocifisso ligneo fu scolpito per la chiesa ferentinate nel 1669 circa dal francescano Vincenzo Maria Pietrosanti di Bassiano. Nel crocifisso fra’ Vincenzo, interprete della spiritualità passionale del seicento, è riuscito ad esprimere in pienezza le angosce e le speranze dell’umanità sofferente. La preziosa scultura lignea si caratterizza per i forti accenni patetici espressi dalla resa veristica del torace, di cui si possono essere contate le costole; dai muscoli del ventre contratti verso la cassa toracica a significare la ormai totale mancanza di respiro; dal corpo irrorato dal sangue delle numerose piaghe; dal notevole senso di caduta in basso che la figura del Cristo pendente dalla croce trasmette grazie all’esigenza di esprimere efficacemente un pacato senso di instabilità, quasi per suggerire la volontà divina di scendere dalla croce, per comunicare a tutti l’offerta totale di sé nella condivisione sostanziale delle sofferenze dell’umanità intera. La chiesa e le annesse opere si assistenza sociale furono rilevate nel 1908 dal beato Luigi Guanella.